Mountain bike Piemonte - Valle di Susa  
Collombardo - Alpe Portia  
Il percorso  
Cartografia: ISTITUTO GEOGRAFICO CENTRALE Carta dei sentieri e dei rifugi 1:50.000 n. 2 Valli di Lanzo e Moncenisio
Periodo consigliato: giugno - settembre
Effettuato il: 17 Settembre 2000
Località di partenza: bivio per Colombardo sulla strada Mocchie - Frassinere
Accesso: da Torino percorrere l'autostrada per Bardonecchia sino all'uscita Almese / Colle del Lys (0 Km). Giunti alla rotonda prendere a sinistra la SS 24 in direzione Susa (0,7). Dopo 7,5 Km si giunge ad un incrocio semaforico dove si svolta a destra per Condove (8,2). Al termine di un lungo rettilineo (9,1) continuare di fronte seguendo le indicazioni per Mocchie che si raggiunge (15,7) dopo aver ignorato la deviazione per Lajetto / Pratobotrile (14,6). Passata la frazione, si affrontano due tornanti incontrando, poco dopo un ponte (17,3), la strada consortile (transitabile dai soli soci) per il Collombardo (17,4 - sulla destra). Lasciare qui la vettura oppure nei pressi del ponte.
  Collombardo Alpe Portia Entrambi (ritorno incl.)
Lunghezza: 16,81 Km 14,98 41,69
Tempo percorrenza: 3h45'+1h30' rit. 3h30'+1h15' rit. 5h30'
Tipo: asfalto 3,91 Km (23%)
sterrato 12,90 (77%)
asfalto 3,91 Km (26%)
sterrato 11,07 (74%)
asfalto 7,83 Km (19%)
sterrato 33,86 (81%)
Dislivello: 1390 m (1180 A + 210 R) 1160 (1085 A + 75 R) 1515
Difficolta': O.C. B.C. O.C.

Descrizione: i due itinerari sono stati raggruppati in un'unica pagina in quanto presentano la parte iniziale in comune. Il mio consiglio e' quello di raggiungere entrambe le mete: prima il Collombardo, piu' interessante oltre che per il paesaggio anche per la bella costruzione del Santuario e quindi, se si hanno ancora energie e tempo disponibile, comprendere l'Alpe Portia al ritorno. Altra caratteristica che li accomuna e' il tratto finale in discesa, con conseguente perdita di dislivello (piu' accentuata quella del Collombardo) che deve essere necessariamente recuperato al ritorno. Sino al bivio di Pilone Votta il tracciato e' anche identico al percorso Sacrario Martiri di Vaccherezza. La strada sale subito decisa con alcuni impegnativi tornanti nel bosco, toccando in seguito numerose borgate. La prima di queste e' Gagnor (0,81 al cartello) dove, a lato della strada, incontriamo un apiario del XVIII secolo (0,93), restaurato nel 1999. Oltre la sterrata per Liay (1,26 - sulla sinistra), attraversiamo in successione Bigliasco (1,80) e Dravugna (2,85). Presso quest'ultima ignoriamo la carrareccia di sinistra per Campo dell'Alpe (3,07). Alternando tratti di asfalto e sterrato, si superano una graziosa chiesetta con campanile (3,17), Rocca (3,27) e Prato del Rio (4,93). Poco oltre una sbarra (5,37 - chiusa dal 1/11 al 1/6), l'asfalto termina in maniera definitiva. Raggiunto il pilone Votta a quota 1470 (6,28), si tiene la destra. Dalla parte opposta si puo' raggiungere il vicino Sacrario Martiri di Vaccherezza. Sfiorata l'Alpe Dona' (7,79), si affrontano una serie di tornanti, passando quindi per l'Alpe Rat (10,63). Arrivati al bivio posto a breve distanza dal Colle degli Astesiani, si dovra' scegliere tra le due mete (10,94). A sinistra (segnavia in vernice del "sentiero balcone") si toccano alcuni alpeggi finche' la strada termina presso le costruzioni periferiche dell'Alpe Portia (14,98). A destra, il percorso prosegue per il Collombardo, compiendo un paio di tornanti e passando nelle vicinanze di un cippo con tavola d'orientamento dedicato alla memoria di Alberto Molineri (11,74 - Truc Muandette - m 2000). Tagliando le pendici della Punta Sbaron si arriva alla discesa conclusiva. Oltre un alpeggio di recente costruzione (13,83), si aggira la Tomba di Matolda, rilievo a forma di panettone ricoperto di erba e cespugli dove, secondo la leggenda, venne tumulata una giovane donna, Matolda appunto, uccisa insieme al marito da alcuni soldati nel corso di un inseguimento. Nella realta', Matolda sarebbe il soprannome che identificava una famiglia proprietaria di alpeggi in questa zona. Lasciata la deviazione per l'Alpe Sagna (14,18), il tracciato passa per il Colombardino (15,83 - m 1895) e quindi si affaccia, ormai in piano, sulla valle Orsiera. Si raggiunge cosi' il colle con l'imponente Santuario dedicato alla Madonna degli Angeli (16,81 - m 1898). Come si puo' leggere su una targa, l'artefice della costruzione fu Giovan Battista Giorgis di Forno di Lemie, impresario edile che, essendo privo di prole, impiego' le proprie ricchezze in beneficenza o nella realizzazione di opere religiose come la cappella della Madonna del Truc a Pessinea o la scalinata che conduce alla parrocchiale di Viu'. Costui realizzo' inizialmente un pilone raffigurante la Vergine e solo 25 anni piu' tardi (anno 1705) la cappella che venne in seguito riedificata ed ampliata dagli abitanti di Lajetto (1870). La chiesa e i gli ampi pascoli che la circondano sono stati a lungo contesi tra gli abitanti di Lemie e quelli di Mocchie, anche ricorrendo alle armi, tanto che fu necessario spostare la celebrazione della festa della Madonna in giornate diverse. La controversia giudiziaria si risolse solamente nel 1875 a favore dei valsusini.
Foto in alto: chiesa Madonna degli Angeli al Collombardo.

 
 
Galleria fotografica  

il cippo sul Truc Muandette

Tomba di Matolda
 

Alpe Portia
 
Altimetria relativa  
 
Segnalazioni  
E. Modenin: sono salito il 08/07/2007. Troppe moto, troppi quad, troppe macchine. Purtroppo in alcuni tratti lo sterrato è molto rovinato e in alcuni pezzi si fa veramente fatica a salire in bicicletta a causa delle grosse pietre probabilmente smosse dal passaggio dei veicoli. Discesa impegnativa.  
Indice percorsi  
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Ultimo aggiornamento: 10 luglio 2007