Mountain bike Piemonte/Liguria  
Da Torino a Savona - 2a tappa: Belvedere Langhe-Lago di Osiglia  

Il percorso

 

Lunghezza: 60,91 Km (58,09 se si segue tutta la variante hard 1)
Tempo percorrenza: 10 h
Difficolta':
B.C. (medio)
Località di partenza:
Belvedere Langhe
Cartografia: Carta dei sentieri e dei rifugi 1.50:000 Istituto Geografico Centrale n. 18 Langhe meridionali e n. 15 Albenga Alassio Savona  - Carta dei sentieri 1:25.000 SV-6 Studio Naturalistico E.d.M.
Dislivello: circa 1250 m (variante hard 1 da determinare)
Tipo:  asfalto 41,50 Km (68%) - altro 19,41 (32%); seguendo variante hard 1: asfalto 58% - sterrato 42%
Periodo consigliato: primavera - estate
Effettuato il:
 2012/2013
Descrizione: dalla cappella dell'Assunta (Belvedere Langhe), posta all'incrocio tra la tra la via del Bracco e la SP661 (0 Km), seguiamo quest'ultima in direzione Murazzano. Lasciata a destra la SP59 che porta a Carrù/Clavesana (0,55), svoltiamo pìù avanti a sinistra per Mellea (1,68). In corrispondenza della prima casa prendiamo la carrareccia sulla destra (1,95) che porta, con una breve deviazione (2,21), alla graziosa cappella di San Giorgio (2,30), posta su una collinetta a 702 metri di quota (2,30). Riprendiamo quindi il cammino che riporta alla SP661 (2,53). La seguiamo per un breve tratto e poi svoltiamo a sinistra per Cazzavecchia (2,73). Prima di arrivare alla località, un sentiero sulla destra (3,09) che diventa poi sterrata ci riporta ancora una volta alla SP661 nel punto in cui si trova la cappella di S. Sebastiano (3,86). Di epoca medioevale, ospitava sino al 1974 un affresco della scuola del Macrino d'Alba (XVI secolo) poi trasferito. dopo essere stato restaurato. nella chiesa parrocchiale. Proseguire su provinciale sino ad una rotonda (4,60), dove prendiamo la seconda uscita per il centro storico di Murazzano (via Roma). Superiamo la cappella di San Rocco, edificata forse in occasione della pestilenza del XIV o XV secolo, che reca sulla facciata due volti di Medusa in arenaria, risalenti all'epoca romana. Svoltare a sinistra sulla piazza Umberto I (5,07) passando alla destra della cappella di San Giovanni Decollato, costruita attorno alla metà del XVII secolo per ospitare la Confraternita della Misericordia qui istituita al tempo della peste. Giunti sulla piazza Cerrina, uscirne a destra e poi salire alla torre quadrata che con i suoi 33 metri di altezza domina dall'alto il paese. E' quanto resta dell'antico castello acquistato nel 1463 dal conte Ludovico di Savoia. Dalla torre, scendere e raggiungere la chiesa parrocchiale di San Lorenzo con bel campanile trecentesco (5,69). Qui prendere in discesa la via della Parrocchia e quando questa termina andare a sinistra su via Lorenzo Bruno (5,84). La via termina ancora una volta sulla SP661 (6,43). La seguiamo in direzione Torresina lasciando a sinistra la deviazione per Alba (7,68 - SP32) e a destra quella per Marsaglia (7,84 - SP115). Nei pressi di una curva (8,38) si stacca una diramazione secondaria che porta ad un pilone (8,45). Qui si imbocca la carrareccia che scende a destra e che confluisce sulla strada asfaltata (8,79) che porta a Cornati. Attraversare la SP115 (9,32) continuando sulla stradina che porta alla località Costa. Qui attraversare nuovamente la SP115 (10,72) e procedere bici a mano per un breve tratto a causa del senso vietato. Attenzione ad imboccare il sentiero a sinistra tra le case (10,83), prima di arrivare alla cappella della frazione. Il sentiero porta ad un pilone (11,26) dove svoltiamo a destra compiendo una inversione a U. La sterrata attraversa dapprima la SP115 (11,68) e poi la strada che porta a Giuliani (11,93). Passare quindi l'antico ponte Cusina e salire alla piazza della parrocchiale di Igliano (12,26), dedicata a S. Andrea e risalente al XVII secolo, che reca in una nicchia della facciata una lapide romana. Dalla piazza, prendere la SP115 in salita (12,30). Al secondo tornante si stacca la sterrata della variante "hard" che passa per Casa Paludina e la fontana Boscogrande (tutta sterrata ma più impegnativa). Giunti ad un pilone si svolta a sinistra sulla SP352 (14,03). Superate le località Langa di Mezzo e Langa di S. Sebastiano si giunge alla cappella dedicata a S. Rocco e S. Sebastiano dove arriva la variante "hard" (15,13). Dopo l'edificio, prendere la strada bianca che porta alla località Appuntamento nei Boschi (16,15). Qui seguire a destra la SP352 sino alla prima curva (16,91) dove imbocchiamo la sterrata a sinistra. Nei pressi del Bric della Croce lasciamo un paio di deviazioni sulla destra (17,26 e 17,45), tocchiamo poi la cappella di S. Grato (Roascio) e ritroviamo l'asfalto quando giungiamo alla borgata Rua Barone. Proseguiamo sino alla SP303 (20,08) che seguita di fronte costeggia dapprima il rio di Roascio, poi il fiume Tanaro ed infine il torrente Cevetta portandoci a Ceva. Qui non attraversare il primo ponte sul Cevetta (25,66) ma seguire la via Rebaudengo. Superato un ampio piazzale, passare il ponte sul torrente (26,07) e al semaforo svoltare a sinistra (26,11). Percorrere poi a destra tutta la via Roma (26,18). Al suo termine, bici a mano, andiamo sotto i portici a sinistra (26,35 - senso vietato) e poi prendiamo subito a destra il vicolo Oscuro. Usciti dal tunnel seguire di fronte la salita Chiavelli (26,42) e poi l'asfalto a destra (26,50). Dopo un tornante, si incontra una deviazione sulla destra (non conteggiata) che porta alla bella torre Soraglia (26,69 - via Torelli), conosciuta anche come "Campanone", antica porta di accesso alle mura da sud, trasformata poi in campanaria e dotata di orologio. La visita ravvicinata è facoltativa ma consigliata. Dal bivio, si prosegue sulla via Tamagno sino al Rondò di San Bernardino (27,54 - rotonda), dove si trova l'omonima cappella edificata nel dopoguerra. Qui imboccare la terza uscita prendendo subito a destra la SP353 per Perlo. Passare il cavalcavia sull'autostrada Torino-Savona arrivando al primo tornante (28,59), dove a sinistra si stacca la variante "hard" (vedi sotto) che arriva ad Osiglia dall'alto con meno asfalto ma che risulta più impegnativa. Continuare sino a poco oltre il bivio per Malpotremo dove si imbocca la sterrata sulla destra (31,34) che porta al Ciabot del Bric (attenzione a non imboccare la prima sterrata dopo il tornante). Giunti alla cappella di Penne (32,17) tenere la sinistra raggiungendo la SP353 in corrispondenza della cappella di San Grato (33,26). Continuare sino all'incrocio con la SP55 (34,98) che seguiamo a sinistra. La strada procede in discesa e poi, superato il rio di Perletta, riprende nuovamente a salire. Seguendo sempre la strada principale si arriva a Perlo. Giunti alla cappella di San Rocco (37,40) continuare diritto seguendo le indicazioni per la cappella di S, Anna. Dopo l'edificio, si incontra un quadrivio dove si va diritto (38,55) e poi ad un pilone si tiene la destra (38,92). Poco oltre il Bric Luviazzo, si arriva ad un casotto in legno (39,47) dove si ignorano le due sterrate che si staccano sulla destra. Poche decine di metri oltre (39,51) tenere la strada più a destra. Il cammino transita nei pressi del Bric Campazzo e poi giunge ad una sterrata che andrà seguita a sinistra (40,74). Da qui, ignorando le deviazioni laterali, si passa poco a sud della Croce della Tia raggiungendo un colletto nei pressi del Bric Rotondo dove confluiscono ben 5 strade (42,64): da sinistra arriva la variante "hard" che prosegue a destra; di fronte si prende la strada più in piano (quella di destra - cartello Madonna del Deserto - l'altra porta ad una casa isolata). Seguiranno numerosi bivi in cui occorre prestare attenzione soprattutto in caso di nebbia. Bisogna lasciarsi guidare dai segnavia in vernice con croce gialla e da quelli bianco/rossi del CAI. Al km 43,34 si tiene la strada di destra in salita raggiungendo la cappella di San Giovanni della Langa (43,55), risalente alla prima metà dell'XI secolo. Il muro della facciata presenta un notevole spessore da cui si suppone che avesse anche funzione difensiva. Il tetto è retto da capriate in legno a vista. La volta sopra l'altare presenta alcuni interessanti affreschi che rappresentano i quattro evangelisti mentre scrivono i loro Vangeli. Dalla chiesa si stacca una stradina che porta in pochi minuti al panoramico Colle della Croce di San Giovanni, eretta dai murialdesi nel 1968 in occasione del V anniversario della morte di Papa Giovanni XXIII (nei pressi vi è anche un pannello ripetitore). Dalla chiesa, proseguire sulla strada principale e lasciare poi una sterrata che scende a destra (44,08). Oltrepassato il Bric del Rovere occorre svoltare ad angolo retto a destra, su una strada incassata tra due rocce (44,98 - bivio riconoscibile anche per l'innesto da sinistra di una carrareccia pochi metri prima del medesimo). Poco dopo altro bivio (45,10) dove lasciamo la strada di destra puntando verso un casotto in legno. Giunti nei pressi del Bric Spagora andare a destra (45,73 - l'altra strada è invitante ma aiutatevi con i segnavia). Il bivio successivo è riconoscibile perchè le tre strade che vi convergono formano un terrapieno triangolare (46,39): qui prendere a destra. Nei pressi del Bric Zotti lasciare la strada in discesa ripida sulla destra (46,87). Poco oltre si innestra al nostro cammino il sentiero "Bormida Natura" proveniente da Almarossa (47,20), per cui il nuovo segnavia scritta BN su fondo bianco con bordi laterali in verde si aggiunge agli altri. Poco dopo (47,28) tenere la destra aggirando il Bric Granarolo. Ignorare poi alcune strade che si staccano sulla destra (47,48 e 47,56) giungendo ad un nuovo bivio, riconoscibile per la presenza nel mezzo di un albero isolato (47,94), dove si svolta a sinistra. Nei pressi del Bric Rovrone evitate la strada che sale a destra (48,17) e al bivio che segue, dove si intravede la cupola del Santuario del Deserto, tenere la sinistra (48,36). Ancora un bivio dove si lascia a destra la sterrata con indicazioni per la Valle dei Tre Re (48,60) e ci si ritrova su una panoramica strada asfaltata (48,83): il sentiero "Bormida Natura" continua a sinistra verso Millesimo; noi invece andiamo a destra. Giunti alla cappella della "Salve Regina" (49,26), si affrontano i tornanti in discesa che portano dopo aver toccato il Crocifisso (50,03) al Santuario Nostra Signora del Deserto (50,16 - deserto sta ad indicare che il luogo era disabitato). Qui un tempo c'era solamente un seccatoio per le castagne che recava sulla parete esterna una immagine dipinta della Madonna con il Bimbo in braccio, eseguita da ignoto tra il 1590 ed il 1610. Il luogo era situato su una delle strade di collegamento tra Piemonte e Liguria e la gente che vi transitava era solita fermarsi a pregare davanti all'Immagine Sacra. Si verificarono alcuni miracoli tra cui la guarigione di un bimbo nato cieco. Fu così che tra il 1725 ed il 1726 venne eretta una chiesetta che viene saccheggiata nel 1796 dai soldati di Napoleone. Tra il 1867 ed il 1882 viene eretto l'attuale Santuario che viene consacrato nel 1893. L'effige della Madonna, tagliata con parte del muro, è oggi collocata in una nicchia sopra l'altare. Nella chiesa vi è anche un prezioso organo costruito dall'organaro pistoiese Nicomede Agati. L'Angelo Custode posto sulla strada di accesso ha preso il posto nel 2002 di un ippocastano ultracentenario, tagliato in seguito alla sua morte. Oggi il Santuario accoglie non solo gli abitanti della Valle Bormida ma anche pellegrini provenienti da ogni parte d'Italia. Dall'Angelo seguire l'asfalto in discesa superando il cimitero. Giunti alla SP51 si svolta a sinistra (51,89) e, dopo il ponte sulla Bormida di Millesimo, si prende a destra la SP16 per Osiglia (52,30). Il cammino si addentra ora nella valle del torrente Osiglietta, seguendone da vicino il suo corso. Superata la località Ronchi si prende quota con due tornanti per poi lambire la diga di Osiglia (57,31), realizzata tra il 1937 ed il 1939 con l'intento di garantire il fabbisogno idrico delle industrie della val Bomrida e delle centrali idroelettriche di Cairo Montenotte e Spigno Monferrato. Realizzata con la tecnica costruttiva "a cupola", presenta un fronte di 200 metri ed un'altezza di 75. Vennero impiegati 80.000 metri cubi di calcestruzzo. La strada si snoda ora lungo la sponda del lago che con una capacità di 13 milioni di metri cubi, una lunghezza di oltre 3 Km ed una larghezza massima di 250 metri rappresenta il più grande bacino d'acqua dolce della provincia di Savona. Si giunge quindi al ponte di Manfrin (58,70) che porta il nome dell'ingegnere che diresse i lavori di costruzione. Si tratta di un'opera in cemento armato con un'altezza di circa 40 metri dalle fondamenta. Lo attraversiamo e giunti sull'altro lato prendiamo a sinistra per Giacchini (58,87) arrivando all'Imbarcadero (60,59), uno dei possibili posti tappa. Proseguento oltre si raggiunge la SP16 all'altezza della località Barberis (60,91 - fine tappa).
Variante hard 1: dal tornante al km 28,59 prendiamo la sterrata a sinistra con indicazioni del sentiero CAI Ceva per la Madonna del Deserto (6 ore a piedi). Superato uno stagno, si ignora la sterrata in salita sulla destra (29,02). Oltrepassato anche il cimitero (asfalto) la strada compie una curva passando sotto il viadotto dell'autostrada. Qui (29,44) il sentiero CAI prosegue a destra sotto il viadotto (segnavia in vernice poco visibile) mentre noi continueremo diritto sino alla cappella di S. Rocco (29,63) dove svolteremo a destra. Si attraversa tutta la frazione Mollere e giunti alla chiesa di San Marco (29,88) si va a destra. La strada porta alla frazione S. Lazzaro del comune di Sale delle Langhe mantenendosi nelle vicinanze del torrente Cevetta. Al successivo incrocio si prende a destra la SP430 (30,75). Superata la deviazione per Cerrero (30,85) si prende a destra (30,90) verso un sottopasso dell'autostrada. Dopo averlo attraversato (31,01), andare sullo sterrato a destra che più avanti curva a sinistra (31,18 - diritto c'e' una carrareccia dalla quale arriva il sentiero del CAI Ceva proveniente dal cimitero di Mollere) iniziando a salire con pendenza sostenuta e fondo accidentato. Al Km 31,75 ignorate la strada che scende a sinistra e poi dopo aver aggirato la Cascina di Cucco, ad un bivio (32,33), tenere la sinistra ritrovando nuovamente l'asfalto (nei pressi vi è una stazione del metanodotto). Seguire la stradina asfaltata che porta a Costa di Priero. All'inizio della borgata si tiene la destra (33,17) e quando la strada principale curva ad angolo retto a sinistra (33,46) si segue a destra la sterrata con palina del sentiero "B170". Lasciare due deviazioni sulla sinistra (33,54 e 33,70) e poi seguire la strada principale, evitando le numerose stradine e sentieri laterali, aiutandosi coi segnavia del CAI in vernice bianco-rossa. Al km 35,40 tenere la destra e, poco dopo, seguire la strada in salita a sinistra (35,43). Dopo una rampa impegnativa ignorare due sterrate che si staccano a destra (35,88 e 35,91). Dopo che una strada taglia in diagonale il nostro cammino (36,51), tenere la sinistra (36,56) e poco oltre continuare di fronte lasciando a destra il sentiero B170 che porta a Mortizzi (36,65 - palina). Dopo aver evitato una strada in discesa a sinistra (37,28) si raggiunge la cappella di S. Pietro (37,48). Seguire ora a destra la strada che porta a Castelnuovo di Ceva (SP55) sino ad una curva (38,79) dove prendiamo la strada secondaria a destra con cartello "passeggiata a S. Giovanni". Al km 39,21 si innesta al nostro itinerario il sentiero B170 che avevamo lasciato in precedenza. Al bivio che segue giriamo a destra (39,29 - cartello cava inerti - dalla parte opposta si arriva invece a Castelnuovo di Ceva). La strada diventa sterrata (39,61) toccando un bel pianoro. Prima di una curva, lasciare la deviazione a sinistra per la cava (40,02) e poi tenere la direzione principale che porta al pilone Grafite (41,56) e al crocefisso nei pressi del Bric del Termo (42,03) dove entriamo in territorio ligure. Poco oltre tenere la sinistra (42,10) giungendo al crocicchio nei pressi del Bric Rotondo dove arriva anche il cammino ufficiale (43,32). La "variante hard 1" continua sulla strada in discesa verso destra. Essa passa a monte di una vecchia fornace di calce giungendo alla chiesetta di S. Gervasio dove teniamo la destra (44,59). Attraversare poi la borgata Massimina seguendo sempre la strada asfaltata che porta a Murialdo. Giunti alla SP51 (48,19) si svolta a destra e poi si prende sul lato opposto la deviazione per Azzini (48,24). Al tornante che precede l'arrivo alla chiesetta della borgata, si tira diritto su sterrato (49,23). Presso una costruzione dell'acquedotto si ignora la deviazione sulla destra (49,54). Si passa una baita isolata e poi al km 50,46 si evita la strada sulla destra. Superato il rio Grande seguire il cammino principale e poi a due bivi tenere la destra (51,62 e 51,82). Passata una baita in legno, si segue sempre il traverso che taglia le pendici del Bic della Pianura. Attenzione ai bivi che seguono dove bisogna evitare le stradine che scendono verso sinistra. Al km 52,85 tenere la strada di sinistra e poco dopo scegliere quella di destra (52,96). Se il cammino è giusto passerete alla destra di una baita in rovina e poi tra due baite isolate dove il fondo si fa più erboso. Si arriva alle case di Tecchio Gamba dove seguiremo la strada di accesso in discesa (53,35). Giunti all'imbocco del ponte Manfrin sul lago di Osiglia (58,87), ci si aggangia al percorso ufficiale. Senza attraversarlo, si costeggia l'invaso sino a quando la strada termina sulla SP16 in località Barberis (58,09).
Foto in alto: Santuario Madonna del Deserto

Mappa:   Interattiva   PDF   PDF su 21 pagine (ideale per stampa)

Traccia GPS:   PLT   GPX   KML
 

 
Galleria fotografica  

San Bernardino (Ceva)

S. Rocco - fraz. Mollere (var. hard 1)
 

variante hard 1

crocefisso nei pressi del Bric del Termo (var. hard 1)
 

Croce di San Giovanni (raggiungibile con breve deviazione)

Cappella della "Salve Regina"
 
Indice traversata
Indice percorsi
 
Per suggerimenti, idee, commenti contattatemi: E-mail
Vietato qualsiasi uso di testi e immagini contenuti in questa pagina senza consenso dell'Autore
Si declina qualsiasi responsabilita' per eventuali errori, imprecisioni, incidenti e danni di ogni sorta
Ultimo aggiornamento: 8 agosto 2013