Mountain bike Piemonte - Valli di Lanzo  
Il Turu  
Il percorso  
Lunghezza: 5,7 km sola andata
Tempo percorrenza: 1h45' + 40' ritorno
Località di partenza: Colbeltramo
Cartografia: ISTITUTO GEOGRAFICO CENTRALE 1:25.000 n. 110 LANZO VIU' CHIALAMBERTO LOCANA CIRIE' BASSE VALLI DI LANZO -1:50.000 n. 2 VALLI DI LANZO e MONCENISIO
Dislivello: 630 metri
Tipo: sterrato
Periodo consigliato: maggio-ottobre
Accesso:
da Lanzo Torinese (raggiungibile facilmente da Torino con la "direttissima" delle Valli di Lanzo) si seguono le indicazioni per Viu. Oltrepassato Pian Bausano si prende la stradina sulla sinistra per Castagnole. Superato il primo paese (Colbeltramo), 200 metri oltre le ultime case, si deve salire con la bicicletta lungo uno sterrato sulla sinistra. L'auto verrà posteggiata qualche decina di metri più avanti.
Descrizione: l'itinerario, anche se breve, è molto impegnativo per via della pendenza sostenuta e del fondo stradale che, nella seconda parte, è in pessime condizioni. Si sale percorrendo una serie di tornanti che toccano diverse case e baite. Oltrepassata una sbarra (0,3 km), in prossimità di un traliccio elettrico, si perviene a una cappelletta, sulla sinistra (1,3 km - dislivello parziale 190m - 20'). Successivamente si incontra una sterrata sulla sinistra (1,8 km) che conduce a una casa e che si trascura. Il terreno da qui in avanti si fa più accidentato. Intorno ai 3 km la meta è ormai visibile in lontananza: è l'alto traliccio collocato su un cocuzzolo. Dopo un tratto a mezzacosta lungo la Costa di Prata Snis in cui la pendenza è più abbordabile, si affrontano gli ultimi impegnativi tornanti toccando un primo ripetitore (5,1 km - 1h30' - d.p. 515 m) e quindi un secondo, più imponente, a breve distanza dalla cima del Turu (5,7 km - m 1310 s.l.m. - 1h45'). Qui la strada termina. Per il ritorno seguire fedelmente il tragitto fatto all'andata.

Traccia GPS (inviata da Luca Mignogna):   PLT (Oziexplorer)   KML (Google Earth)

Il file KML è stato creato con la colorimetria della pendenza
 

 
Galleria fotografica  

sulla via del ritorno, lungo la Costa di Prata Snis
 
Le vostre segnalazioni  
Roberto Maiocco:
1) In alcuni tratti (anche a causa di detriti di frane, ecc.) la ciclabilita' e' alquanto improbabile (almeno per gli essere umani).
2) Si consiglia vivamente di portarsi appresso un binocolo (anche a discapito del peso) e, una volta giunti al ripetitore, arrampicarsi sulle rocce situate posteriormente al lato destro dello stesso. In pochi secondi si puo' giungere ad un basamento di cemento (futuro impianto?) dal quale si gode un panorama indescrivibile. Da un lato si puo' ammirare la valle di Viu' e riconoscere gli sterratoni di alcuni percorsi "classici" delle valli di Lanzo: Pian Fum (ben visibile), un tratto del percorso del Lago di Monastero, ecc. Sul lato opposto la vista spazia fino a Torino: si possono ammirare il colle della Maddalena e Superga. Superbo!
Stefano: ultimamente la strada e' stata completamente aggiustata ed e' ora larga e liscia. Quindi, sia a salire che a scendere, non c'è più nessun problema! Inoltre il piazzale del ripetitore è stato allargato ed è stata costruita una scalinata per raggiungere la piazzola di cemento panoramica (una volta era usata, durante la realizzazione dell'impianto, per l'atterraggio degli elicotteri che trasportavano il materiale da costruzione).
R. Gianotti: sabato 5 novembre 2005 ho fatto un bel giro concatenando questo itineraro e quello del Ponte del Diavolo (partendo pero' da Vallo). In tutto sono una ventina di chilometri di salita: quella del Turu e' pero' duretta, quindi richiede un discreto allenamento. Ho poi fatto la discesa dal Passo della Croce di nuovo su Vallo. Tralascio la descrizione dell'itinerario fino al Ponte del Diavolo, ampiamente e dettagliatamente riportata nel tuo sito. Partendo dal parcheggio del cimitero di Vallo (toccato dal tuo itinerario al chilometro 6,15) si arriva a Lanzo (consigliabile la visita al Ponte del Diavolo). Di qui si raggiunge Germagnano su asfalto (poco salubre percorrere la galleria, sia perche' molto pericolosa, sia perche' vietata alle bici e ai pedoni; anche se e' la strada piu' breve). Oltrepassato Germagnano, si continua in direzione di Viu' per poco meno di 3 chilometri. Si gira quindi a sinistra al bivio di Castagnole-Colbeltramo e si segue l'itinerario da te descritto fino al Turu. Dal Turu e' possibile, scendendo di un tornante, raggiungere un secondo traliccio, piu' basso, da dove parte un sentiero (abbastanza ciclabile) che porta in 5 minuti al Passo della Croce, meta consigliabile perche' il passo e' molto panoramico, ben risistemato e con un piccolo rifugio dotato di tavoli e panche dove e' possibile fare una sosta in caso di maltempo. Da questo punto ci sono due possibilita':
- la prima, consigliabile, e' ridiscendere dalla stessa parte ripercorrendo il sentierino e ricongiungendosi allo sterrato che scende dal Turu e da li a ritroso fino a Vallo;
- la seconda, quella che ho percorso io, e' scendere direttamente a Vallo con il sentiero che parte dal passo, e indicato con una freccia in legno. In questo caso si chiude il percorso ad anello, ma si deve mettere in conto di portarsi a spalle la bici per almeno tre quarti d'ora, in quanto il sentiero e' ciclabile solo in minima parte e abbastanza stretto. Diventa piu' divertente poi nella parte bassa, quando si ricongiunge a uno sterrato che si segue sulle sinistra, in discesa, e scende a Vallo con pendenze piuttosto sostenute. Prima di Vallo si guada un torrentello generalmente abbastanza in secca e, procedendo sempre diritto, si intravede la chiesa. La si raggiunge e, dalla piazza della medesima, sempre scendendo diritto, si guadagna lo stradone che porta di nuovo al parcheggio del cimitero. Come ripeto, la discesa diretta su Vallo e' sconsigliabile per la non ciclabilita' della prima parte, mentre la variantina al Passo della Croce, secondo me, e' da non perdere per la bellezza del luogo. Oltretutto, per una sosta piu' prolungata, penso che sia decisamente piu' salutare che non fermarsi direttamente sotto al traliccio.
In passato ho anche effettuato un paio di volte la discesa in Valle di Viu' proposta dal vecchio libro di Gallo: in effetti era "avventura allo stato puro". A una prima parte poco o niente ciclabile seguiva poi una seconda parte, molto trialistica, che era pero' abbastanza percorribile in bici, con molta attenzione. La parte interessante era quella dopo, con i paesini che si attraversavano, sicuramente poco conosciuti e ancora intatti come un tempo. Le discese da entrambi i lati del Passo della Croce sono percorribili se si possiede quello spirito esplorativo proprio degli "albori" della MTB, quando si era disposti a portare la bici a spalle per lunghi tratti pur di esplorare zone poco conosciute (e che ha portato anche ad eccessi assurdi come la salita, senza senso, al Gran Paradiso con la bici).
 
Indice percorsi
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Ultimo aggiornamento: 2 novembre 2007