Mountain bike Francia - Le vs. esperienze

 

Giro dei Cerces

 

di Bottalo Giuseppe

 

 
I “Magici Cerces”, un po’ per la loro posizione geografica, un po’ per il fatto che venivano considerate montagne minori rispetto a quelle del più vicino e famoso Massiccio des Ecrins, incominciarono a essere conosciuti e frequentati relativamente tardi dagli escursionisti. Poi le loro larghe pareti, i tanti spigoli, creste e torri di un particolare calcare rosso cominciarono ad attirare anche gli alpinisti, e già qualche tempo prima del cosiddetto “nuovo mattino” qui incominciarono ad arrivare molti arrampicatori e anche nomi famosi da altre regioni della Francia e dall’Italia, sia per affinare la tecnica e la preparazione, sia per la possibilità quasi infinita che c’era di aprire nuove vie.
Superato il grave pericolo intorno agli anni 70 in cui si voleva costruire un’autostrada che passando sotto il Colle della Scala avrebbe poi inevitabilmente diviso e compromesso questo ambiente alpino, queste stupende valli sono arrivate ai nostri giorni particolarmente integre, senza speculazioni edilizie di rilievo, senza grandi impianti sciistici, e quindi qui non c’è ancora fortunatamente nessun “bike-park”!
Questo giro è un po’ il contraltare del Giro del Galibier, ha un accesso più comodo dall’Italia, e dopo aver risalito tutta la Valle di Nevache, attraversa la conca dei laghi, e gira tutto intorno a queste caratteristiche montagne rocciose.
Ha una percentuale di ciclabilità in salita bassa, ma le salite sono ben distribuite, mai troppo lunghe sia come sviluppo e dislivello, e sono alternate sempre a discese quasi totalmente ciclabili. Gli ambienti attraversati sono tanti e ancora più interessanti di quello del Giro del Galibier, in particolare il Vallone di discesa dal Colle di Chardonnet per colori, contrasti, panorami e peculiarità ambientali è più che mai raccomandabile!
 

 
Località di partenza: Nevache m 1600
Sviluppo: Km 40 c.ca
Dislivello: m 1600
Cicalibilità salita/discesa: 40/90-95% del dislivello
Difficoltà: OC-/E
Tempo: 7 Ore
Provato il: 12 Agosto 2007

Nel mese di agosto, la strada che risale la valle della Clarèe è interdetta al traffico motorizzato non autorizzato, per questo motivo bisogna partire da Nevache.
Essendo una bellissima valle, la si risale con tranquillità ammirando gli scorci paesaggistici (foto 1) fino al termine dell’asfalto (foto 2) dove si continua per una stradina dal fondo un po’ troppo ingombro di pietre, senza delle quali la salita sarebbe sicuramente più agevole, ma comunque sempre in sella alla bicicletta si arriva al Rifugio Drayeres (m 2180 - foto 3). Poco oltre il rifugio la ciclabilità cessa quasi del tutto, e si comincia a risalire una zona più ripida e rocciosa per raggiungere la soglia della conca che racchiude i laghi. Si costeggia il primo lago (foto 4), poi oltre il secondo lago si passa dalla parte opposta per prendere un sentiero che con poco più di cento metri di dislivello porta al col dei Cerces (m 2574 - foto 5).
In sella alla bici si scende verso la verde conca con il lago dei Cerces (foto 6), e attraversato l’emissario in mezzo a verdi pascoli si comincia a risalire verso il Col della Ponsonnière con alcuni tratti ancora pedalabili nella parte centrale e finale.
Raggiunto il Colle (poco più di 200 m di dislivello dal lago), oltre al notevole panorama (foto 7) si guarda a quale sarà la direzione da seguire prendendo per riferimento la dorsale che sovrasta il Grand Lac sulla sx (foto 8).
Il sentiero che parte pulito in leggera salita a sx del Colle potrebbe essere una valida variante da provare per non perdere troppo dislivello per arrivare direttamente al Colle Chardonnet; probabilmente non sarà molto ciclabile, ma offrirà sicuramente per le zone attraversate belle e interessanti emozioni paesaggistiche, entrando ancor di più nel cuore di queste montagne.
Come nel Giro del Galibier si segue invece il sentiero che taglia più sotto, e che dopo una breve risalita a sx diventa ciclabile e scende a costeggiare il lago dei Cerces (foto 9 - foto 9A) dove è facile d’estate incontrare greggi di pecore al pascolo. Si continua in direzione della dorsale che sovrasta i Grand Lac sulla sx e alla cui sommità c’è una bergeria isolata con una fontana nei pressi (foto 10).
Raggiunta la bergeria (foto 11) si scende alle spalle di essa per sentiero alcune decine di metri sul versante Grand Lac e poi ad una insellatura si comincia scendere nel Combal del torrente Rif.
Si scende fino ad incontrare il bivio per il Colle Chardonnet nel punto in cui il Rif sulla dx incomincia a scavare profonde incisioni con il suo scorrere. Anche quest’ultima salita non è per nulla ciclabile, e questa volta sono ancora 400 metri ma sempre per un sentiero/mulattiera con regolari e lunghi tornanti che si possono fare comodamente con la bici al fianco.
Raggiunto l’ampio Colle (foto 12), con nuovo grande panorama e nuova vista sul gruppo dei Cerces (foto 13), si comincia una discesa che visto il sentiero iniziale (foto 14) e gli ambienti che si presta ad attraversare promette molto bene (foto 14A). Si fa quasi tutta in sella alla bicicletta salvo brevi tratti troppo ripidi o troppo ingombri di detriti. Scorci paesaggistici magnifici (foto 15) e particolari (foto 16) fino in vista del Rifugio Albergo di Chardonnet (foto 17). Dal rifugio la mulattiera/sterrata che porta verso valle continua ad essere non delle più agevoli, un pò per grandi massi rocciosi affioranti un po’ sempre per i tanti detriti sul fondo, ma con un po’ di equilibrismo e pazienza si fa tutta in sella alla bicicletta (foto 18) fino a incrociare agli Chalet di Fontcouverte di nuovo la strada principale asfaltata di valle che scende a Nevache.

 


 

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