Mountain bike Val d'Aosta - Le vs. esperienze

 

Giro del Cervino

 

di Bottalo G.

 

Ecco un giro che vorrei ancora provare. Un giro che secondo me è il “giro dei giri”, ma non essendo sicuro di poterlo realizzare, metto questi appunti a disposizione della comunità dei bikers, sicuro di trovare qualcuno tra loro interessato a questa progetto!

A livello di trekking è considerato il giro più spettacolare, impegnativo e di soddisfazione delle Alpi occidentali, Bianco e Rosa compresi; con la M.bike ipotizzo un utilizzo della bicicletta pari almeno al 50%; poi è escursionismo di buon livello al 40%, e per un 10% si sconfina nell’alpinismo più per le quote raggiunte e gli ambienti attraversati che per le difficoltà, rimane quindi riservato a cicloalpinisti completi e veri nel senso della parola, con esperienza e familiarità a muoversi in ambienti d’alta montagna.

Le Valli intorno al Cervino sono disposte a raggiera, perpendicolari al senso di marcia; questo comporterà notevoli dislivelli per passare da una valle all’altra, con  colli da superare sempre intorno ai 2800 metri, e per due volte superiori ai 3000 m, in ambienti con caratteristiche glaciali. Considerando che lo sviluppo è superiore ai 150 km, che non esistono molte variante e vie di fuga per abbandonare il giro, si ha subito l’idea che sarà un giro entusiasmante ma impegnativo. Quindi bisogna partire preparati, convinti, attrezzati, con condizioni meteo ottimali, inoltre bisogna prendere in considerazione di avere la copertura di una polizza assicurativa valida in caso di un incidente in territorio svizzero.

 

 

“L’ultimo colpo di pedale, dipende dal primo, così dal primo dipenderà l’ultimo e l’ultimo dal primo” (Var. su ricerca del Monte Analogo per bikers)

 I TAPPA: per omaggiare come si deve questa montagna, è quasi d’obbligo salire da Cervinia per la pista che sale ai 2800 m del Rifugio del Duca degli Abruzzo, che è sempre stata la base di partenza per la via normale alla vetta al Cervino dal versante italiano. Dal Rifugio per tracce di sentiero tra morene detritiche e piste di servizio agli impianti ci si collega poi alla traccia che sale al Colle del Teodulo passando dalla Cappella Bontadini. C’è in alternativa per raggiungere il Colle Teodulo l’itinerario seguito per il Giro del Rosa, andando a passare alti sopra la sponda meridionale del Lago Goillet oppure se si vuole proprio raggiungere il colle del Teodulo nel minor tempo possibile, per scendere la pista sul ghiacciaio non nelle ore più calde della giornata, bisogna prendere la prima  ovovia al mattino che sale a Plan Maison/Laghi Cime Bianche da Cervinia, raggiungere il colle e iniziare subito  la discesa  su Zermatt.
Può essere consigliabile fare tappa al Rifugio del Teodulo. Il giro secondo me  parte più con il giusto ritmo; e poi  si gode un’ineguagliabile panorama. La sistemazione e il vitto sono buone, non si pagano prezzi così alti in paragone a quelli di una sistemazione in un albergo nella Valle di Zermatt. In più al mattino, dopo il rigelo notturno, si effettuerebbe la discesa in condizioni più ottimali per l’utilizzo della bicicletta,  considerando anche che la pista  sarebbe stata controllata e fresata la sera precedente con mezzi meccanici. Per contro questa soluzione comporta di avere sicuramente almeno un giorno in più a disposizione.
La lunga discesa dal Colle del Teodulo a Zermatt, per gli ambienti attraversati, il dislivello  complessivo, è un’esperienza quasi  unica nel suo genere e richiede un certo impegno da non sottovalutare. Anche Zermatt  è una città particolare, molto  diversa da una Courmayeur, Cervinia o Chamonix, e richiede un certo approccio mentale, per inserirsi nella sua realtà quotidiana. Visitata Zermatt, si prosegue in lieve discesa nella lunga  Valle del Matter passando da Tasch e Randa fino a S. Niklaus, dove già tardo  nel pomeriggio si spera di potersi ancora  servire della funivia che sale ai 1900 m di Jungu  e avere  una confortevole e panoramica sistemazione.
Disl. salita: +1600 m (+840 funivia)   Disl. discesa: -2385   Km: 45 fino a S. Niklaus

II TAPPA: si parte per l’Augstbordpass, salita che si farà probabilmente da Junge tutta con la bici al fianco, fino ai 2800 metri del passo; la discesa sarà quasi tutta fattibile in sella fino a Gruben (m 1820) nella valle di Turnamm, incontrando nella parte bassa diversi alpeggi. Questa valle appena raggiunta  è, tra quelle intorno al Cervino, la più severa e integra  per bellezza ambientale. Per il Meidenpass (m 2790), da Gruben si cercherà nella parte inferiore di utilizzare le stradine  che portano su agli alpeggi, di cui quello superiore, l’Ob. Stafel, è intorno ad una quota poco superiore ai 2330 m. Da qui in avanti si procede nuovamente con bici al fianco e con pazienza   su, fino alla conca sotto il colle che ospita il lago Meidsee. L’ambiente diventa sempre più panoramico in quanto  intorno a questo lago si affacciano a 360 gradi tante  montagne del Vallese, quali il  Bishorn, il Weisshorn,  Zinalthorne,  Stellihorn, Gassispitze, Barrhorn, Dom, Tashhorne. Dal colle invece la vista volgendo lo sguardo  ad occidente oltre il Passo di Lona che si valicherà nella prossima tappa comprende  i Gran Combin, e più a destra ancora  il massiccio del monte Bianco. La discesa dal Meidpass è inizialmente  sul ripido e in ambiente detritico. Non mi è ancora chiaro quale sarà la discesa più conveniente: o si sceglie quella più diretta, forse meno ciclabile nella parte alta e mediana che passa non lontano, a metà discesa, dal lago di Combanert  e si congiunge più in basso  all’Alpeggio del Chiesso,  e da qui volendo in risalita si raggiunge il leggendario hotel Weisshorn; oppure sotto al colle si segue  il sentiero che va al Lago d’Armina da dove  si decide se scendere per il sentiero che in mezzo a pascoli  porta  direttamente sopra al limite delle foreste di lariceti, sopra Saint Luc oppure dal lago si segue il sentiero che  dopo una breve risalita  verso Nord porta a scendere nei pressi del più grande osservatorio astronomico svizzero e dove in posizione panoramica c’è anche  la Cabane Bela Tola (m 2340) dove volendo si può già pernottare per la notte. Indipendentemente dalla via di discesa scelta, poi, senza più problemi, si continua  a scendere per comode stradine in mezzo a lariceti per  raggiungere St. Luc e Vissoie, purtroppo perdendo anche considerevolmente quota,  e in uno degli alberghetti di queste località della valle di Anniviers si cercherà una sistemazione  per la notte.
Disl. in salita: +2000   Disl. in discesa: -1620   Km: 25 

III TAPPA:  da Grimentz ci sono due itineari per raggiungere il Passo di Lona. Il primo, più diretto e faticoso,  sale alle spalle di Grimentz e va a contornare i versanti meridionali e occidentali della Punta Lona. L’altro va verso lo sbarramento del Lac Moiry  ed è il percorso (ma in senso opposto) della  classica gara Verbier-Grimentz  nota come la Cristalp, che è una delle più dure gare di M.bike del mondo (data da evitare 21 Agosto 2010), e che appunto con il Passo di Lona tocca il suo  punto più elevato. Il percorso dovrebbe essere quindi ben segnalato, ma a differenza di quello che succede in gara,  si vivrà questa tappa con la dovuta calma e piacere paesaggistico. Nella parte alta si va a passare nei pressi dei  laghi di Lona e raggiunto il colle si inizierà la discesa per scendere nella Valle d’Hérens.  Si continuerà a seguire fedelmente il percorso della Cristalp che scende su Eison e poi senza più perdere troppo di quota continua a tagliare alto sul versante destro orogr. della valle fin sopra  a Evolen nella Val d’Hérens. Si continua per la Tour e Les Haudieres dove la valle si biforca:  si prende a destra per il Vallone d’Arolla  alla volta dell’omonimo e tranquillo centro di villeggiatura e anche magico crocevia di sentieri (In alternativa al Passo di Lona ci sarebbe anche il Col Torrent raggiungibile dallo sbarramento del Lac Moiry, ma è più elevato di quota (m 2920) e i versanti in quota sono più ripidi e dirupati;  per contro è più diretto e porta subito sopra alla verticale di Evolen).
Disl. in salita: +1950   Disl. in discesa: -2290   Km: 55

IV TAPPA: una delle tappa meno adatta all’utilizzo della M.bike, ma sicuramente una delle più interessanti. Per rientrare in Italia si va  a superare il Col Collon che con i suoi 3114 m è il colle meno elevato in questa tratto di confine della catena alpina, che, secondo alcuni  documenti storici, già prima del 1500 era usato non solo  per il contrabbando  ma addirittura per il commercio del bestiame. Da Arolla  per comoda stradina si prosegue per alcuni Km verso il ghiacciaio. Si risalgono le morene inferiori e i pendii superiori glaciali più o meno facili a seconda delle condizioni, stando attenti a eventuali piccoli crepacci nella parte alta. Raggiunto il colle, si scende dalla parte opposta e attraverso morene, detriti, lingue di neve, torrentelli glaciali si arriva  al  Rifugio Nacamuli.  Siamo nuovamente in Italia e una piacevole sosta ristoratrice a questo rifugio  prima di effettuare la discesa è d’obbligo. La parte alta della discesa  nella Comba d’Oren non sarà possibile farla in sella alla bicicletta; maggior ciclabilità si spera di avere nella parte centrale e bassa fino a raggiungere il Rifugio di Prarayer nella testata del vallone di Bionaz. A cena, l’ottima cucina valdostana e una buona sistemazione per la notte ritempreranno per la tappa finale.
Disl. in salita:  +1130   Disl. in discesa: -1115   Km: 15

V TAPPA: dal Rifugio di Prarayer  dopo aver costeggiato obliquamente tutta la sponda Sud-occidentale del lago di Place Moulin, ci portiamo nel Vallone di Livournea che si risalirà faticosamente con la bici in spalla fino all’omonimo Colle (m 2858). Discesa all’Alpe le Crottes con caratteristiche stalle ricavate in parte nella montagna e risalita alla Fenetre de Cian, poi ancora alcuni tratti prima di ritrovare piena ciclabilità nel comprensorio di Torgnon. Raggiunta la finestra di Cignana, con un’ ultima ancora non facile discesa rientriamo in Valtournanche.
Disl. in salita: +1750   Disl. in discesa: -1765   Km: 30

Disl. totale salita: +8430 (+840)   Disl. totale discesa: -9175   Sviluppo: Km 170

I dati e le informazioni contenute nella relazione possono contenere errori e non essere veritieri.


 

 

Indice percorsi

 

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Ultimo aggiornamento: 23 marzo 2010