Mountain bike Piemonte - Le vs. esperienze  
Giro del Roc della Niera (Val Varaita e Queyras)  
di Bottalo Giuseppe  

 

Ampi e rilassanti paesaggi, cieli molto azzurri e limpidi, con aria così pura che a San Véran vorrebbero imbottigliarla per venderla come souvenir ai turisti! Non a caso su queste montagne a quasi 3000 metri d’altezza c’è il più alto osservatorio astronomico della Francia, e che il Roc della Niera è per i francesi molto più romanticamente la “Tete des Toillies”, nome che sembra evocare grandi firmamenti, e per finire in queste valli c’è un detto che con poche semplici parole spiega tutto: là où le coq picore les étoiles!
La prima parte dell’itinerario fino al rifugio della Blanche non è per niente difficile ed è molto interessante per ambienti attraversati, villaggi, cultura e testimonianze di fede; la seconda parte con la risalita con la bici al fianco fino al Col della Noire e l’attraversamento della stupenda conca che ospita i laghi del Longet e i Laghi Blu riserverà poi invece una discesa molto impegnativa, snervante e discontinua che richiederà continua attenzione e prudenza quasi fino alla fine dell’itinerario.

Effettuato il 23 luglio 2006 con Asti Alberto

Localita' di partenza: a monte di Chianale m 1800 ex posto dogana italiana
Sviluppo: circa 47km
Dislivello: circa 2000 metri
Difficolta’: MC fino al Rif. della Blanche; OCA per la seconda parte
Ciclabilita' in salita: 75% (Dislivello)
Ciclabilita' in discesa: prima parte: 100%; dal Col della Noire a Chianale tra il 60 e il 90% a seconda delle proprie capacità
Tempo impiegato: 7 ore effettive

Raggiunto il Colle dell’Agnello si scende per altrettanti Km sul versante francese fino all’altezza di un piazzale sulla Sx con un bar, poco prima del villaggio di Fontgillarde. Si attraversa il ponte sul Torrente dell’Aigue Agnelle per prendere una bella stradina a fondo naturale che contorna i limiti del grande Bois des Amoreaux per poi raggiungere in ambiente più aperto il caratteristico villaggio di San Veran che è anche il più alto comune del Queyras (foto 1).
Si attraversa seguendo la via principale tutto il villaggio e si continua poi a monte con una stradina chiusa al traffico veicolare (sevizio navetta per i turisti), risalendo in dolce e tranquilla ascesa il vallone di Guil tra vedute agresti, e belle testimonianze di fede come grandi croci di legno o bei piloni votivi, mentre sullo sfondo si staglia sempre bene in vista la vetta del Roc della Niera (foto 2).
A metà risalita si tralascia sulla Sx l’unica deviazione per il Col Longet e l’Osservatorio di Chateau Renard proseguendo invece a Dx ancora per il vallone principale. Solo sotto un dosso erboso sulla cui sommità c’è la Cappella del Clausis (foto 3) la stradina diventa con un paio di tornanti più ripida, ma poi prosegue di nuovo quasi in piano nella ampia e verde conca che ospita il lago e il Rifugio della Blanche (foto p1).
Al rifugio è consigliabile una sosta di ristoro, o anche solo per conoscere i simpatici gestori (molto buona e abbondante la pasta condita con tanta verdura, e l’ ampia scelta di birre - foto 4).
VARIANTE: Dal rifugio, se le condizioni meteorologiche non fossero troppo buone, o per altre ragioni, si può ripiegare abbastanza comodamente puntando al Col de Chamoussiere e di lì per un sentiero ingombro di massi e detriti ma non troppo lungo sia per sviluppo che per dislivello ricollegarsi al Col dell’Agnello!
Dal rifugio è ben visibile il sentiero di salita al Colle della Noir. Si fa quasi tutta con la bici al fianco, salve un breve tratto nella parte centrale. Dal colle che si raggiunge in circa un’ora si ha una ancora più notevole vista sul Roc della Niera e sulla prima parte dell’itinerario di discesa (foto 5).
Si inizia la discesa andando a costeggiare la sponda occ. del lago della Noir e per un facile valloncello detrico si raggiungono e attraversano dei pendii erbosi che quasi sempre in sella alla bicicletta portano a collegarsi all’ampia e lunga sella che ospita i laghi del Longet (foto 6). Più avanti si raggiunge il Col Longet vero e proprio e la stupenda conca dei Laghi Blu! (foto 7) La discesa è fin dall’inizio molto impegnativa e discontinua per le caratteristiche del fondo in parte roccioso e ingombro di molte pietre e detriti riversati da eventi alluvionali di alcuni anni fa. Comunque si fa in buona parte in sella alla bicicletta (di qua sono passate alcune edizioni della Iron Bike) e la percentuale di ciclabilità può variare di molto in base alle proprie capacità. Anche quando si entra nella pineta finale pur essendo più facilmente ciclabile è necessario avere ancora attenzione e concentrazione, poi infine facilmente si chiude l’anello.
 
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Ultimo aggiornamento: 19 agosto 2006