Francia
Lago del Moncenisio
directions_car da Susa si percorre la SS25 in direzione del valico del Moncenisio. Al termine delle scale, si parcheggia l'auto sul piazzale dove un tempo c'era la dogana francese (vicinanze hotel Malamot).
straighten 35,76 km
trending_up 925 m circa
access_time 5 ore
sort Difficoltà: medio
equalizer asfalto 8,26 km (23%) - sterrato 27,50 (77%)
event da giugno a settembre
update Ricontrollato il 26 luglio 2025. Prima versione 1 e 22 settembre 2002
map I.G.N. 1:25.000 3634 OT Val Cenis Charbonnel - I.G.C. 1:50.000 n. 2 Valli di Lanzo e Moncenisio
warning Attenzione nel girare attorno al forte Roncia al profondo fossato.
map ONLINE
gps_fixed TRACCIA GPX
Descrizione: quella qui proposta è la mia interpretazione del classico anello attorno al lago del Moncenisio. Si azzera il ciclocomputer dinnanzi alla costruzione in legno dell'ex dogana (0 Km) per poi seguire la D1006 in direzione Modane. Alla prima curva (0,92) la si abbandona per una sterrata con indicazioni "Sentiero dei 2000"/Rifugio Stellina. Si ignorano quindi le deviazioni sulla destra che portano verso le cave del Paradiso utilizzate all'epoca della costruzione della diga. Giunti ad una caserma su tre piani in rovina (2,04), si prende la carrareccia sulla sinistra transitando dopo alcuni tornanti davanti ai ruderi della batteria la Court. Poco dopo una casamatta, si imbocca la strada in salita (4,08) per il forte Roncia (6,94). Se il portone è aperto, si può entrare all'interno per visitare la sala espositiva che comprende diversi pannelli con informazioni sulle fortificazioni della zona. Il forte, costruito tra il 1887 ed il 1880, presenta una pianta circolare, protetta da un profondo fossato e da un terrapieno, che degrada verso l'esterno e che si apre in corrispondenza del ponte levatoio d'accesso. Venne disarmato nel 1915 e poi convertito a caserma nel 1937, per ospitare i soldati di presidio alle opere cicorstanti del Vallo Alpino. Dopo aver girato attorno al forte ammirando il fossato, la stradina prosegue in piano sino al ponticello sul rio Roncia (7,86), per poi scendere alla Strada Nazionale sottostante (9,75) nei pressi dell'Antica Posta. Si continua su asfalto in direzione del Colle del Moncenisio. L'unica alternativa per evitarlo è quella di optare per il "sentiero dei 2000" (seguire le indicazioni) che si stacca lungo la stradina che scende dal Roncia. Pur essendo pianeggiante, risulta molto stretto per cui si pedala con difficoltà. Oltretutto, lungo tutto il cammino, sono presenti frequenti picchetti in ferro che sporgono dal terreno, poco visibili, contro i quali si rischia di impattare. Se scegliete questa variante, dopo alcuni chilometri, si incontrerà un bivio: il sentiero proseguirebbe a monte diventando impedalabile mentre la traccia frontale si restringe ulteriormente. Bisogna allora improvvisare sulla sinistra per prati, aiutandosi anche con le eventuali tracce lasciate dai mezzi agricoli, per scendere alla D1006 nei pressi del bivio per il Piccolo Moncenisio. Qui giunti (sia col sentiero che con la più comoda strada asfaltata) si imbocca la stradina (13,33) per il rifugio del Piccolo Mocenisio, svoltando poi, dopo circa 800 metri, a destra (14,12). Si costeggia adesso per un lungo tratto il bacino artificiale. Poco oltre la cappella di Saint Barthelemy si svolta a sinistra (16,90 - cartello Tour du Lac), sino a raggiungere la deviazione per la Pattacroce (19,85). Pur essendo ciclabile al 100% non è proprio alla portata di tutti per cui si può anche decidere di tagliarla fuori proseguendo diritto e ritrovando più avanti il percorso. Merita comunque la pena non tanto per la batteria in sé stessa (molto rovinata) ma per i bellissimi tornanti della ex strada militare e per gli stupendi panorami. Al primo bivio che si incontra si va a diritto (20,50 - la strada di sinistra la imboccheremo scendendo dalla Pattacroce) e, dopo un ponte, si evita il tratturo con indicazioni per il rifugio del Piccolo Moncenisio (20,77). Si affrontano quindi i numerosi tornanti, che sembrano non finire mai, raggiugendo il rifugio/alpeggio dinnanzi alla batteria alta (24,20), realizzata tra il 1887 ed il 1889. Presenta una pianta poligonale circondata lungo tutto il perimetro da un fossato fatta eccezione per il lato nord-ovest, già protetto da pareti rocciose a strapiombo. Si consiglia di proseguire e quando la strada diventa sentiero (24,54) di prendere a destra la traccia, bici a mano (causa presenza filo spinato che potrebbe causare una foratura), ed arrivare nei pressi della porta di accesso ai bunker (24,65 - evitando però di entrare all'interno). Seguendo il cammino a ritroso si svolta per la strada che porta alla diga (28,81) giungendo al quadrivio dove si staccano le strade per il Malamot ed il lago Roterel (30,51). Qui si scende a sinistra ed al bivio successivo (31,07) si va a destra. Lasciare poi la deviazione per il forte Varisello (31,46 - a meno che non vogliate includere anche questa digressione) e quindi imboccare, subito dopo (31,49), la strada che transita sopra la diga. Al termine, nei pressi del crocicchio con l'ingresso al parcheggio, si tiene la destra (33,06) e poco dopo dopo si svolta ancora a destra su strada con sbarra (33,14). Si segue così la bella strada che porta com ampi tornanti al pianoro dinnanzi all'imponente sbarramento dove, svoltando a sinistra (35,10) si raggiunge senza più dubbi dapprima la Gran Croce (35,52 - bella chiesetta) e poi il piazzale di partenza (35,75).
caserma pressi Passo delle Finestre
Forte Roncia
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Ultimo aggiornamento: 29 luglio 2025
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