Mountain bike Piemonte - Le vs. esperienze  
Traversata Colle di San Veran / Colle Biancetta  

di Bottalo Giuseppe

 

 

Questa zona a cavallo tra la testata della Val Varaita e il Queyras, la frequento volentieri perché è agevolata nell’avvicinamento in quota dal comodo accesso della strada asfaltata per il Colle dell’Agnello. Poi con un “poussage” moderato per dislivello e sviluppo si possono raggiungere una o più vette superiori ai 3000 m, godere d’estesi panorami e provare discese in valloni solitamente meno visitati. Sono dell’opinione che se il concetto di vetta così caro e importante agli escursionisti, appartenesse un po’ di più anche alle nuove generazioni dei bikers, essi riuscirebbero ad ampliare in maniera esponenziale i loro orizzonti e le loro esperienze.
Galleria Immagini Colle Biancetta:
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Galleria Immagini Colle di San Veran: http://picasaweb.google.it/aquila954/SANVERANALBUM#

 

Colle Biancetta (m 2901)

 

Sviluppo: 24 km
Dislivello: 1400m
Difficoltà: BC+/OC-
Effettuato il: 13 agosto 2008
Il giro del Roc della Niera, credevo fosse il giro più completo e di soddisfazione che si poteva compiere in questa zona, ma dopo aver provato la discesa dal colle della Biancetta su Chianale, mi devo ricredere. Si perderà qualcosa forse dal punto di vista ambientale (anche se si arriva ugualmente e più direttamente alla conca dei laghi), ma la ciclabilità di questo sentiero è totale e lo si può fare agevolmente tutto in sella alla bicicletta dal colle fino al congiungimento col sentiero che scende dal Col Longet.
Si può raggiungere il Colle Biancetta in diversi modi, a secondo anche del proprio modo di concepire la montagna e la pratica della M. Bike. Sempre consigliato l’approccio passando da San Veran, e poi una volta raggiunto il Rifugio della Blanche fare la risalita al Colle. Oppure per chi preferisce un percorso più diretto, con minor ciclabilità, ma che permette anche di abbinare il raggiungimento di una o più vette superiori ai 3000, e di percorrere panoramiche creste, una volta raggiunto il colle dell’Agnello (m 2740), si deve prendere, proprio dietro al Colle, il sentiero per il Colle di Chamoussiere, che contornato il crestone Nord Orientale della P.ta dell’Alp va a congiungersi più avanti con quello principale che parte più sotto dal versante francese. Questo sentiero ha grande importanza, ed è forse per questo motivo che è stato sottoposto recentemente dai francesi a manutenzione, sembra anche con l’ausilio di un piccolo escavatore, e l’accesso al colle è adesso molto più agevole rispetto ad alcuni anni fa quando era invece interrotto da frane e ingombro di grossi detriti (0,45 dal Colle dell’Agnello). Dal Colle si diparte un crocevia di sentieri: uno va in discesa verso le praterie del Vallone del Guil; un altro a mezza costa verso sx in buona parte ciclabile porta in meno di un quarto d’ora direttamente al Col di San Veran, leggermente più basso di quota. Si consiglia invece come abbiamo fatto noi il sentiero che risale il facile crestone settentrionale del Pelvo, ciclabile in alcuni tratti e addirittura nei metri finali poco sotto la vetta (foto 1).
Dalla Cima di questo 3000 si gode un panorama a 360° particolarmente interessante sul gruppo del Monviso e sulla cresta di confine verso le punte di Rocca Bianca e del Roc della Niera. La discesa dalla vetta al Colle di San Veran per il crestone Sud occidentale si fa tutta in sella alla bicicletta (foto 2).
Dal Colle di San Veran, noi abbiamo continuato per il sentiero di cresta che si porta sotto la vetta della Rocca Bianca. Dove il sentiero si divide, lì, abbiamo abbandonato le bici e per un itinerario già un pochino per escursionisti esperti e dotati almeno di adeguate calzature, abbiamo raggiunto le due vette di questa montagna, di cui quella Sud-Occ. è la più elevata ed anche la più impegnativa (foto 3).
La Rocca Bianca poco sopra a dove abbiamo lasciato le bici ha una stupenda placconata finale sotto la vetta attrezzata a spit con difficoltà si presume dal V in su, e questo secondo me sarebbe uno di quei posti per chi ne ha la capacità, ideale, per provare a fare uno di quei itinerari classificabili “cicloalpinistici” nel vero senso del termine!
Scesi dalla vetta e recuperate le bici, abbiamo perso leggermente di dislivello continuando per il sentiero meno evidente che va in discesa. Attraversate alcune zone ingombre di detriti, questo sentiero non sempre segnato sulle cartine, va a passare poco sopra ai piccoli laghetti di Blanchet, e poi riprende a salire in direzione del Colle di Biancetta (m 2901) che si raggiunge senza troppa fatica.
Variante: dal Colle di San Veran continuare a scendere in sella alla bicicletta fino al Rif. della Blanche e poi risalire al Col Biancetta.
Il colle è dominato dalla sagoma ardita del Roc della Niera. Il sentiero che scende l’adagiato vallone di Biancetta è inaspettatamente magnificamente ciclabile. E’ tutto un susseguirsi di valloncelli e pascoli che nonostante l’isolamento del posto e la quota abbastanza elevata ospitano d’estate numerose mandrie al pascolo. La vista diventa ancora più interessante con l’avvicinarci alla conca che ospita il Lago Blu, in prossimità del quale, ci si ricollega al sentiero U21 che scende dal Col Longet (foto 4).
Questo sentiero per il quale di solito passa sempre una tappa dell’"Ironbike”, nel settembre 2007 è stato sottoposto a manutenzione, e nonostante gli eventi meteo negativi di inizio estate 2008, la ciclabilità è notevolmente migliorata rispetto ad alcuni anni fa, anche se alcuni brevi o ripidi tratti, si devono ancora fare con la bici al fianco. Una volta raggiunta la pineta, c’è ancora un gran finale veramente sopra le righe!

 

Colle della Biancetta m 2901
 

Colle di San Veran (m 2846)

 

Sviluppo: 20 km
Dislivello: 1250 m
Difficoltà: BC+
Accesso:
vedi itinerario precedente
Effettuato il: 30 giugno 2008
Il Colle di San Veran è un valico che in passato ha rivestito notevole importanza strategica. Da qui nei secoli scorsi hanno provato ad invadere senza successo il territorio italiano interi reggimenti della coalizione Franco-Espanola, e nel XIX secolo era ancora la via più diretta e veloce per raggiungere San Veran da parte di quegli emigranti stagionali, che cercavano lavoro nelle miniere, o nelle altre opportunità lavorative che nella stagione estiva San Veran era in grado di offrire.
Oggi questo sentiero così impregnato di storia e tradizione anche se caduto un po’ nell’oblio, rimane un buon itinerario di riscoperta e di allenamento, al quale si può abbinare la panoramica vetta del Pelvo e resta la via più diretta e veloce per rientrare in Italia, quando per cause meteo, di orari o altri motivi non conviene più spingersi fino al Col Biancetta o a quello della Noire.
Questa discesa non l’ho potuta apprezzare al meglio, perché effettuata in condizioni meteo avverse; inoltre la parte centrale è stata molto interessata dagli eventi meteo negativi di inizio estate 2008 per cui il sentiero nei tratti più ripidi è stato trovato profondamente scavato ed eroso dalla pioggia . Curiosità a metà percorso (indicazione) in un antro roccioso sulla dx c’è una piccola bianca statua della Madonna. Il sentiero migliora come ciclabilità e scorrevolezza quando incomincia a piegare a sx verso la dorsale oltre la quale ci sono i ruderi della ridotta C. Emanuele. Si continua invece tenendo di mira gli alpeggi sottostanti, che si raggiungono dopo aver sceso un ripido pistone terroso creato dal passaggio del bestiame, poi passati i suddetti ristrutturati alpeggi ci si collega a una comoda stradina che dopo un ripido tornante riporta al punto di partenza (foto 5).

 

Colle di San Veran (m 2846)
 
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Ultimo aggiornamento: 3 gennaio 2009